L’arte è una forma di estensione della realtà, una via intellettuale ad aprire nuove esperienze.
Gli stimoli visivi, reali o evocati dalla memoria, che eccitano il sistema nervoso dell’artista al momento della creazione dell’opera d’arte, trasformati dalla sua mano in colori e forme, ridiventano efficaci per la stimolazione del sistema nervoso dell’osservazione. In una certa misura l’opera d’arte deve riuscire a suscitare nel cervello dell’osservatore sensazioni ed emozioni che furono presenti nel cervello dell’artista.
Si potrebbe dire che la pittura del Rinascimento piace per la sua perfezione e che la gioia che essa suscita è simile a quella che si prova nella risoluzione di un problema scientifico. La pittura del Rinascimento coinvolge più in senso intellettuale che emotivo.
…la pittura medievale diventa creativa per l’osservatore e probabilmente fonte di gioie estetiche diverse nei diversi individui. Certamente richiama l’analisi storico culturale affidata al lobo sinistro (del cervello), ma risveglia soprattutto l’immaginazione e la creatività sintetica dell’emisfero destro.
Il pensiero visivo è il pensiero dell’immaginazione, dell’intuizione artistica o scientifica, una forma di pensiero di grande potenzialità creativa, suscettibile di illuminazioni improvvise, non asservito necessariamente a un succedersi degli eventi mentali nel tempo, come è il caso invece per il pensiero verbale.
La ricchezza del lessico per i colori è legata anche all’ambiente in cui una cultura si è sviluppata: gli eschimesi, ad esempio, hanno molti nomi diversi per le diverse gradazioni di bianco. Inoltre il lessico è legato all’uso che la persona fa dei colori: certamente il lessico dei pittori è molto più ricco di termini di colore che non quello delle persone comuni.