Piero Ferrucci, psicoterapeuta e filosofo, ha incontrato gli studenti del triennio del liceo linguistico e delle scienze umane dell’Istituto Greppi a Monticello Brianza durante la mattinata del 23 febbraio 2016, due ore in cui ha parlato di come la bellezza e la gentilezza possono far parte delle nostre vite e renderle migliori.
Il dott. Ferrucci, venuto appositamente da Firenze, ha scritto svariati libri (I bambini ci insegnano, La forza della gentilezza, La bellezza e l’anima, Introduzione alla psicosintesi e l’ultimo libro La nuova volontà), ma nell’incontro con gli studenti non ha tenuto una conferenza in senso stretto, piuttosto ha cercato dei punti di contatto con loro, stimolandoli in vari modi.
Per metterli a loro agio ha esordito dicendo “in quarant’anni di conferenze non ho mai sentito una domanda fuori posto” e poi ha iniziato a farli riflettere dicendo che “la persona media guarda il cellulare 210 volte a giorno, ma quante volte guardiamo in noi stessi?“.
Durante l’incontro ha raccontato delle favole, ha proiettato fotografie e video, ha posto delle domande (L’uomo, quando nasce, è buono o cattivo?), ha fatto fare degli esercizi coinvolgendo direttamente la platea attraverso la respirazione e il pensiero. Un percorso di riflessione che ha portato a focalizzare l’importanza del saper guardare in noi stessi, a scoprire “quel meraviglioso tempio che c’è in noi”, a quanto la gentilezza, sia donata che ricevuta, migliori la qualità di vita e a come la bellezza sia un bisogno biologico dell’uomo.
Gli studenti sono rimasti entusiasti in quanto questo intervento li ha messi a confronto con riflessioni inedite, ma anche con piccoli problemi quotidiani, come l’idea che il tempo non sia mai sufficiente o come gestire l’ansia, che ogni tanto fa capolino. Spesso le soluzioni sono semplici ma efficaci: si scopre che chi dedica tempo agli altri, come nel volontariato, è più soddisfatto della propria vita; oppure che la respirazione, controllata e ben eseguita, è un ottimo rimedio per l’ansia; ma anche che 40 minuti di passeggiata nella bellezza della natura aumenta la creatività e il quoziente d’intelligenza cresce di otto punti, purtroppo solo per qualche ora.
Ferrucci ha sottolineato come bisogna cercare la bellezza in ogni persona che si incontra, ognuno ha qualcosa da raccontarci e da insegnarci.
L’ultima favola era un indovinello, il cui messaggio finale era che “l’esperienza del bello è unica e irripetibile“.
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