C’è sempre qualcosa d’assente che mi tormenta.
Egli (Rodin) non aveva che un’idea, che lui morto, io spiccassi il volo come artista e diventassi più di lui; occorreva che egli riuscisse a tenermi nelle sue sgrinfie dopo la sua morte come durante la vita. Occorreva che io fossi infelice lui morto come lui vivo. E’ riuscito in tutti i punti perchè per essere infelice io lo sono!
Mi secca molto questa schiavitù. Vorrei proprio essere a casa mia e chiudere la mia porta. Non so se potrò realizzare questo sogno, essere a casa mia!