Titolo: IL LABIRINTO OCCULTO
Autore: Luca Filippi
Editore: Leone
Note: I diritti di questo libro sono stati venduti in cinque paesi esteri. Insignito della targa “Dario Ghiringhelli” nell’ambito del Premio Internazionale Montefiore; il romanzo ha avuto un buon riscontro di pubblico e per molte settimane è stato in vetta alla classifica del portale IBS.it nel genere “Gialli storici”.
Solo un medico poteva scrivere di uno speziale! L’affascinante Tiberio di Castro si trova nuovamente a dover risolvere un delitto, a causa del quale si troverà invischiato in una storia antica e complessa, un mistero che lo coinvolgerà interamente, anche sul lato sentimentale. Un romanzo accattivante, con tutti gli elementi che possono coinvolgere un lettore: delitti, personaggi inquietanti o coraggiosi, mistero e amore.
Luca Filippi dice di sè:
Sono un medico con la passione per il thriller storico. Esordisco nel 2009 con il cortoromanzo “I diavoli della Zisa” (Leone editore). A seguire, sempre con la Leone, pubblico i romanzi storici in cui compare la figura dello speziale Tiberio di Castro: “L’arcano della papessa” (2009),“Sangue giudeo” (2012) e “Il labirinto occulto” (2013). A dicembre scorso è uscito un mio nuovo cortoromanzo, sempre per i tipi della Leone, incentrato sulla misteriosa morte di Agnès Sorel, la favorita di re Carlo VII di Francia: “Più del veleno, l’anima”. Curo un blog in cui scambio opinioni sulla letteratura noir: la vibrazione nera (http://lavibrazionenera.blogspot.it/).
- A tuo giudizio quali sono i punti forza del tuo libro, l’aspetto affascinante di questa storia?
Credo che i lettori apprezzino de “Il labirinto occulto” una miscela di fattori: il frequente cambio di scenari, la presenza di intrighi e complotti orditi dai nemici di papa Borgia, i duelli “cappa e spada” alla Dumas e anche l’elemento sovrannaturale (c’è una veggente nel romanzo!) che aiuta a creare un’atmosfera ancora più… noir! “Il labirinto occulto” rappresenta l’ultimo capitolo della trilogia dedicata allo speziale Tiberio di Castro. Si tratta, dunque, di un romanzo seriale, ma anche di un libro perfettamente autonomo. Molti lettori hanno commentato, infatti, di aver approcciato il romanzo senza aver letto “i capitoli precedenti”. Potrei definirlo un romanzo dalle atmosfere nere e dal respiro internazionale, con ambientazioni che spaziano dai castelli della Loira all’Istria veneta.
- Perchè hai deciso di scrivere questa storia?
Per parafrasare la celebre scrittrice Ben Pastor (che di sé dice “Scrivo di soldati”), io scrivo di luoghi. Luoghi della memoria, città che ho visitato o in cui ho vissuto e che hanno esercitato su di me una particolare fascinazione. Nel caso de “Il labirinto occulto”, ho cercato di trasferire nel romanzo la mia esperienza di vita sulla costa istriana, il senso di profonda malinconia e di evocazione che ho percepito durante gli anni trascorsi a Trieste, a Gorizia, a Capodistria. Luoghi di confine, e in effetti tutta la vicenda del romanzo è in bilico tra la storiografia e l’invenzione letteraria. Forse proprio da questa atmosfera è scaturita la scintilla da cui è nato il romanzo.