Nella rivista Geniodonna di febbraio, nell’ambito della rubrica La contalibri, Katia Trinca Colonel ha recensito il libro “Giro di Boa” di Claudia Ryan. Ecco il commento:
Immergersi nella vita di un’altra persona è intraprendere un viaggio dentro di noi. E quando quella persona ha vissuto esperienze comuni, il ritorno a casa non lascia il vuoto di una mancanza ma una vita in più che si interseca con la nostra. Claudia ha deciso di raccontare un pezzo del suo viaggio e di condividerlo. Operazione non facile quando si parla di divorzio. Claudia ha messo in fila le sue riflessioni e ha trasmesso il coraggio nel suo dire “Basta!”. Basta alle consuetudini accomodanti, alle scuse, alla paura di cambiare. Perchè “Quando i sensi di colpa sono esauriti, i problemi pratici contingenti risolti e si comincia ad apprezzare l’idea di essere padroni della propria vita, si è arrivati a un giro di boa e le cose iniziano a cambiare”. A intervallare i ricordi, alcune pagine con intermezzi di arte e poesia: scoprire un ritratto di Degas sotto una nuova luce o una scultura di Camille Claudel alleggerisce la narrazione perchè, come l’autrice sottolinea citando Tiziano Terzani: “L’artre ci consola, ci solleva, ci orienta. L’arte ci cura”.