La mostra “MATTHIAS STOM. UN CARAVAGGESCO NELLE COLLEZIONI LOMBARDE“, presso la Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia, è imperdibile, per almeno due motivi: in primo luogo i suoi quadri affascinano, appagano quel senso di bellezza legato alla mimesis che ci cattura; inoltre, è la prima volta che si allestisce una mostra in Italia di questo pittore talentuoso del ‘600, la seconda volta nel mondo, in quanto ne fu organizzata una a Birmingham nel 1999. Possiamo sostenere, senza dubbio, che è una mostra rara.
Matthias Stom è un pittore misterioso in quanto non sappiamo molto di lui, per esempio i dati relativi a nascita e morte sono lacunosi; si pensa sia nato nel 1600 poichè un «Mattheo Stom, fiamengo pittore, di anni 30» viene registrato come abitante a Roma nel 1630, mentre si sa che era ancora in vita nel 1645, quando si hanno le sue ultime tracce a Venezia. Anche la sequenza cronologica delle opere è problematica per mancanza di date precise e per la grande quantità di opere realizzate (oltre 250), inoltre, come spiega il curatore della mostra Gianni Papi, “è difficile ricostruire un filo evolutivo univoco e sicuro, considerata la qualità costante e le lievi modifiche stilistiche di linguaggio nel corso del tempo”. Anche il suo cognome è stato un problema: Stomer o Stom? In passato veniva chiamato anche Stomer, ma ora, prendendo come riferimento alcune rare firme sui suoi dipinti, si è stabilito che è Stom. Oltre a tutto ciò c’è il mistero del suo apprendistato, in quanto non è certo dove lo abbia svolto, in quale bottega. Sembra possibile che si sia svolto a Utrecht, dove lavoravano svariati artisti che avevano soggiornato in Italia ed erano tornati influenzati dal potente stile forgiato da Caravaggio.
Ma, d’altronde, anche Matthias Stom verrà in Italia, meta ambiti dagli artisti. Sicuramente è stato a Roma, a Napoli, a Palermo e a Venezia. Fatto sta che, oltre a ciò, in lombardia abbiamo dodici opere di questo grande artista, tutte presenti (meno una molto grande, che si può visitare a Chiuduno) nella mostra a Brescia.
Ma qual è lo stile di Matthias Stom? E’ una pittura che vive di luce, la quale, spesso, fa emergere le figure da un’ombra profonda e dà vitalità ai soggetti, esalta le espressioni, le qualità materiche, i dettagli. Le composizioni le possiamo dividere in due categorie: con i soggetti in primissimo piano, e qui sono proprio le espressioni a dominare la scena, o con una rappresentazione di più ampio respiro e un numero maggiori di personaggi, in questo caso le composizioni sono sempre dinamiche.
L’analisi dell’opera: Esaù vende la primogenitura a Giacobbe

La scena descritta nel dipinto di Stom è tratta dal Libro della Genesi. Esaù e Gacobbe erano due fratelli gemelli, ma Esaù nacque per primo, era il primogenito e di conseguenza aveva tutta una serie di privilegi sociali e religiosi. Un giorno, al rientro dalla campagna dopo aver lavorato strenuamente, trova a casa Giacobbe che aveva preparato una minestra di lenticchie rosse. Giacobbe era affamato e ne chiese un piatto “Lasciami mangiare un po’ di questa minestra rossa, perché io sono sfinito”. Giacobbe disse: “Vendimi subito la tua primogenitura”. Rispose Esaù: “Ecco, sto morendo (di fame): a che mi serve allora la primogenitura?” e gliela vendette.
Guardando il quadro abbiamo quasi l’impressioni di essere lì, mentre si svolge la conversazione. Esaù è a sinistra, con la ciotola di minestra che gli sta passando Giacobbe, il suo sguardo è stanco, i suoi vestiti sono quelli da lavoro, con un mantello di pelliccia (si intravvede sulla sinistra) e una fascia di stoffa sulla fronte per assorbire il sudore della fatica nei campi. Giacobbe è meglio vestito e, dal gesto della mano, si capisce che sta dando la ciotola al fratello; il suo sguardo è attento, gli occhi ben aperti guardano il gemello, perché il suo piano per impadronirsi della primogenitura sembra funzionare. Entrambi hanno la bocca aperta, perché si stanno scambiando le battute di cui abbiamo parlato precedentemente.
La scena è illuminata solo da una lucerna, posta nell’angolo in basso a sinistra, di conseguenza la stanza è nel buio totale. La luce è perciò diretta e crea effetti chiaroscurali di grande forza drammatica.
Informazioni utili
MATTHIAS STOM. UN CARAVAGGESCO NELLE COLLEZIONI LOMBARDE
18 settembre 2025 – 15 febbraio 2026 – Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia
Intero € 15,00
Ridotto over 65 e convenzionati € 12,00
Ridotto gruppi € 10,00 – Biglietto applicabile a qualunque gruppo formale maggiore di 10 unità escluso l’accompagnatore – validità del biglietto 3 giorni
Ridotto under 26, pubblici speciali e combinato mostra € 8,00 – Visitatore under 26, visitatore con disabilità < 67%, visitatore che acquista il biglietto contestualmente all’acquisto di un biglietto di mostra.
Ridotto scuole € 4,50

