A Palazzo Reale a Milano, dal 24 febbraio al 30 giugno 2024, si è tenuta la bella mostra “De Nittis – Pittore della vita moderna”. Un’esibizione rara, che ha messo in luce un maestro dell’impressionismo, un’italiano (era nato a Barletta, in Puglia, nel 1846) che si trasferì in Francia senza parlarne la lingua, ma che poi divenne la sua seconda patria, sposandosi con una donna francese e integrandosi nella società altoborghese parigina.
Tra i quadri esposti si poteva ammirare “Westminster”, del 1878, olio si tela, 110 x 195 cm.

Giuseppe de Nittis, Westminster
La giornata sta terminando, il sole è sempre più basso all’orizzonte ed è velato da uno strato di nubi che s’intridono di arancio e violetto. In controluce appare la sagoma inconfondibile del Parlamento di Londra, quasi una visione, apparentemente impalpabile, ma che in realtà riflette la sua mole sulle acque del Tamigi. Comunica un senso di pace, di ritmi rallentati, anche grazie alle barche che stazionano sulle placide acque del fiume. In primo piano il ponte di Westminster è visto di scorcio: è la parte vitale del quadro, che con il suo dinamismo si contrappone, ma nello stesso tempo si integra, a quella precedente. I lavoratori si appoggiano al parapetto del ponte, chiacchierano, fumano, si rilassano dopo una dura giornata di lavoro. Una donna viene verso di noi con due bambini. Sono tutti di una classe sociale proletaria, mentre sul fondo si intravvede un uomo col cilindro che si allontana. Le pennellate sono fluide, veloci, ma attente ai dettagli in primo piano e alle variazioni cromatiche. Giuseppe de Nittis rappresenta in questo quadro una veduta suggestiva del Parlamento di Londra, ma ben diversa da quella del suo collega Monet, interessato esclusivamente alla mutevolezza di luce e colore. Qui si coglie l’atmosfera di un momento non solo legato alla meraviglia del luogo e del tramonto, ma anche allo stato d’animo delle persone.

